Nato a Rovigo nel 1962, è un compositore, un drammaturgo e un regista teatrale. Nel 1987 si diploma alla Accademia Teatrale di Padova diretta da Arnoldo Foà e Costantino De Luca.
Nello stesso anno fonda a Rovigo il Teatro del Lemming di cui è musicista, attore e regista, e con il quale allestisce lo spettacolo Frammenti e, nell’anno successivo, Sogno dentro Sogno, vincitore, per le migliori musiche di scena, del Premio Totola a Verona. Il Teatro del Lemming si propone fra i gruppi di punta della nuova ondata: i gruppi della cosiddetta generazione degli anni novanta.
Del 1997 è Edipo – Tragedia dei Sensi per uno spettatore a cui segue Dioniso – Tragedia del Teatro (1998), Amore e Psiche – Una favola per due spettatori (1999), Odisseo – viaggio nel teatro (2000), e come postfazione a questo progetto A Colono – rito augurale per spettatore solo (2001) e L’Odissea dei bambini – viaggio nel teatro per venti bambini di tutte le età (2003). Nel 2005 e nel 2006 mette in scena il dittico Il Rovescio e il Diritto di cui fanno parte A porte chiuse (2005) e Il sangue degli altri (2006), riflessione sul tempo storico presente, a partire dal pensiero esistenzialistico francese, in particolare attorno alle figure di Jean-Paul Sarte e Simone De Beauvoir. Dal 2006 rilancia, con uno sguardo aperto al teatro europeo e internazionale, Opera prima, una ricerca sul teatro emergente d’avanguardia. Dal 2008 è direttore artistico del Teatro Studio, spazio che il Comune di Rovigo ha concesso in gestione al Lemming. Nel novembre dello stesso anno è invitato dalla Biennale Teatro di Venezia a dirigere un laboratorio sul Mito di Antigone all’interno di Mediterraneo – Laboratorio Internazionale del Teatro. Sempre all’interno della Biennale di Venezia, nel 2009, firma per il Teatro del Lemming la regia di Antigone. Lo spettacolo è ospitato, fra gli altri, al Mittelfest di Cividale, al Festival di Volterra e al Festival dei teatri antichi TAU di Urbisaglia. Nel 2011 realizza a Venezia il progetto pedagogico-spettacolare L’Edipo dei mille. Esce il suo libro Edipo – Tragedia dei sensi per uno spettatore (Titivillus). Nel 2013 porta a compimento il lungo lavoro di ricerca, iniziato l’anno prina, per la realizzazione di Giulietta e Romeo – lettere dal mondo liquido per cui firma le musiche e la regia. Realizza, in collaborazione con i Conservatori di Rovigo e di Castelfranco Veneto, l’Opera Sogno dentro Sogno su libretto di Martino Ferrari, di cui firma le musiche e la regia. Con Amleto riceve il Premio come migliore spettacolo al Winter Festival di Sarajevo. Nel 2014, oltre a numerosi laboratori teatrali in Italia ed all’estero, realizza a Venezia il progetto pedagogico-spettacolare Nel segno di Dioniso e lo spettacolo di musica e teatro Musiche del tempo. Gli spettacoli di Massimo Munaro coniugano, all’interno di originali strutture narrative, gli aspetti puramente evocativi consoni al linguaggio teatrale. La parola ha perso centralità, non c’è un testo che preceda la messa in scena: il dato visivo, la presenza fondante della musica, l’uso dei corpi nello spazio scenico quasi a disegnare misteriosi geroglifici, tutto concorre a costituire un lavoro in cui i segni hanno già valore di significato.