La sociolinguista Vera Gheno è spesso al centro dei dibattiti più attuali sulla lingua italiana; si occupa infatti di comunicazione digitale, questioni di genere, diversità, equità e inclusione. In Grammamanti (Einaudi), l’autrice ci invita a instaurare con le parole una vera e propria relazione amorosa, sana, libera, matura, perché esse ci danno la possibilità di cambiare il mondo. Essere “grammamanti” significa infatti amare la lingua in modo non violento, studiandola ma comprendendo anche che è necessario lasciarla libera di mutare a seconda delle evoluzioni della società; al contrario, invece, i grammarnazi difendono la lingua chiudendosi dentro a una fortezza di certezze tanto monolitiche quanto quasi sempre esili. La lingua è viva, cambia, alcune parole si modificano, altre muoiono e altre ancora nascono, non per volontà delle accademie ma per l’uso dei parlanti. Amare la nostra lingua significa dunque apprezzarla per quello che davvero è: uno strumento potentissimo per conoscere sé stessi e costruire la società migliore che vorremmo.
Grammamanti
